Non avrei mai voluto scrivere quello che segue ma purtroppo, a questo punto, non ho più alternative…
La nostra sede romana di BRAC Italia chiude i battenti.
Giulia Sorani, mi ha informato che le è stato intimato, dal Consorzio S.Basilio, attuale proprietario del fondo su cui è stato realizzato il TAV Nomentano, che deve al più presto lasciare libera l’area per permettere l’avvio dei lavori previsti dal progetto che lo stesso Consorzio porterà avanti dal prossimo Gennaio 2022.
Ho avuto questa informazione una decina di giorni fa proprio da Giulia, situazione confermata anche da alcuni di noi che hanno assistito ai colloqui tra lei ed i rappresentanti legali del Consorzio.
Domenica scorso, in aggiunta, sono venuto a sapere che Giulia ha intenzione di fare un tentativo con il Consorzio, per poter permanere sull’area che attualmente occupa, previo pagamento di cospicuo affitto, per poter trasformare il TAV in un circolo sportivo attrezzato di campi da calcetto, padel e calciotto.
Questo dovrebbe darvi un’idea della situazione.
Chiaramente non sono rimasto passivo, con le mani in mano, ed ho iniziato ad analizzare soluzioni alternative, valutando tutte le possibili strade che potessero evitare la chiusura definitiva e lo scioglimento della nostra ASD.
Ho contattato il proprietario della nostra vecchia sede, con il quale ho sempre mantenuto degli ottimi rapporti per sentire se fosse disponibile ad ospitarci.
Sto parlando di un altro ex TAV, situato al centro del Parco di Veio, in località Isola Farnese. Per meglio farvi comprendere, situato sulla via Cassia all’altezza dell’Olgiata.
Il TAV ci ha ospitato per cinque anni (all’epoca l’associazione si chiamava Lupi Airguns Roma), poi il malcomportamento insensato ed idiota di un gruppuscolo di soci che non so come definire, ha costretto il locatore a cacciarci via.
Fortunatamente questo non ha incrinato i miei rapporti personali con chi ci aveva affittato la struttura, così ho preso contatto con lui proponendogli di poter tornare ad utilizzare quella vecchia sede.
Così facendo ho, ahimè, scoperto che l’area della tettoia e delle linee di tiro è stata ceduta in affitto, da qualche anno, ad un allevatore di cani. Vero è che il contratto dell’allevatore scade il prossimo gennaio ma altrettanto vero che, avendolo conosciuto (e valutato per quello che è) personalmente, non sarà facile che abbandoni lo spazio che occupa alla data di scadenza.
Inoltre, la trattativa per ottenere la struttura in locazione è passata dal suo proprietario, ultraottantenne, ai figli.
A tutt’oggi sono in attesa, anche se senza alcuna speranza, che mi contattino per valutare le mie proposte.
Ho riconsiderato anche una delle altre possibilità che ci si prospettò all’epoca della cacciata da Isola Farnese, cioè il TAV Lazio, situato sulla Via Tiberina. All’epoca l'amministrazione del TAV Lazio, mi avrebbe messo a disposizione uno dei suoi sei campi di tiro, che non era utilizzato. Soluzione che all’epoca scartai soltanto perché nel frattempo avevo trovato quella che è poi divenuta la nostra sede attuale.
A furia di telefonate, sono riuscito ad arrivare al suo Presidente Carlo Tarchini ma inutilmente. Il campo è stato, nel frattempo, dato in affitto ad una scuola di tiro a volo.
Non mi sono arreso ed ho allora valutato un’ulteriore ipotesi.
Mi ricordavo che, tra le tante possibilità cercate, dopo essere stati messi fuori da Isola Farnese, oltre al TAV Lazio c’era un altro posto. Più precisamente un grande ed attrezzatissimo Agriturismo sulla via Boccea il cui nome è “I laghi del Salice”.
Noto per i suoi laghi di pesca sportiva, all’epoca ospitava, in uno dei laghi prosciugato, un gruppo di tiratori per così dire ad..”aria compressa” (per così dire in quanto durante la visita della struttura mi resi conto che oltre alle carabine AC venivano utilizzate ben altre armi). I tiratori locali si erano attrezzati con una bella tettoia di una quindicina di metri su un basamento in C.A. da cui tiravano allegramente con ogni tipo di arma.
La proprietaria, che non voleva perdere questo gruppo di persone, da anni clienti storici del suo ristorante (comunioni, battesimi, matrimoni e quant’altro) pose, come condizione per accoglierci, l’acquisizione del loro parere. Loro dissero di no e non se ne fece nulla.
Memore di quell’esperienza ho ricontattato i Laghi del salice, ho concordato un appuntamento con la proprietaria e proprio oggi mi sono recato presso l’Agriturismo.
I tiratori non ci sono più, ne è rimasto soltanto uno, pertanto lo spazio del laghetto prosciugato sarebbe in teoria disponibile.
In pratica, la tettoia con il suo basamento sono stati demoliti e, al centro di quella che dovrebbe essere l’area di tiro, è stata scavata una buca di belle dimensioni che l’agriturismo utilizza come “discarica”.
Tra l’altro, la proprietaria dell’Agriturismo, utilizzando quell’unico tiratore rimasto, come “consulente tecnico” (lo vedrà questo fine settimana) mi farà sapere prossimamente se sarà disponibile ad aprire una trattativa o meno per l’affitto dell’area.
- Ammesso e non concesso che i BRAC-er’s Romani volessero proseguire con la loro avventura in una nuova sede (per alcuni più facilmente raggiungibile, per altri più scomoda);
- ammesso e non concesso che i proprietari del TAV di Isola Farnese riescano (o vogliano) cacciare via l’allevatore di cani e aprano una trattativa (la vedo veramente molto difficile);
- ammesso e non concesso che la proprietaria dei Laghi del Salice si dimostri favorevole a cedere in affitto l’area che vi ho appena sopra descritto, con le derivanti spese per riallestire un minimo di struttura che ci permetta di riprendere a tirare,
siamo sospesi in un limbo senza alcuna certezza o possibili prospettive future per il mantenimento in vita della nostra ASD
Personalmente, non credo che si riuscirà ad ottenere nulla dal TAV di Isola Farnese. Soluzione che, se percorribile, sarebbe la meno dolorosa economicamente perché almeno una tettoia di una quindicina di metri, seppure da risistemare, la c’è.
In aggiunta, qualora l’Agriturismo i Laghi del Salice fosse propenso ad ospitare BRAC Italia Roma,
servirebbero non meno di 7000/8000 euro di investimento!!.
Da cosa deriva questa asserzione? Presto detto! Sto’ lavorando ininterrottamente da due giorni per cercare soluzioni, le più economiche possibile, per allestire uno spazio vuoto (come quello dei Laghi del Salice ad esempio) ma uno straccio di copertura per i nostri 12 tavoli non scende al di sotto dei 5000 euro (ovviamente usata, non certo nuova) .
Altri 1500 euro servirebbero per pavimentare in modo alternativo la tettoia per evitare di indossare le galosce per praticarla, visto che verrebbe poggiata sul terreno.
Nel caso dell’agriturismo poi, servirebbero anche due carichi di terra ed un mezzo che li trasporta e li scarica oltre ad una ruspa da noleggiare per livellare la famigerata buca.
Come procurarseli 7000/8000 euro ? Attraverso la richiesta di un versamento una tantum di 200 euro per Socio ? Ve lo immaginate, se si proponesse una richiesta del genere ai BRAC-er’s di Roma, le risate che seguirebbero? (Almeno a mio avviso, non credo che si sentano motivati fino a questo punto).
E, ipotizzato che si verificasse una vera e propria utopia e tutti, dico tutti i soci, spinti dal proprio spirito di appartenenza e dalla voglia di contribuire attivamente per veder proseguire l’avventura di BRAC Italia Roma, accettassero di autotassarsi, chi curerebbe tutte le incombenze necessarie per rimettere in piedi la baracca? Il Presidente da solo?
Pertanto ragazzi, soluzioni alternative concrete o valide, almeno io, non ne vedo.
direi che questo sanziona, in pratica, lo scioglimento dell'ASD BRAC Italia ed la conseguente chiusura della sua struttura preso il TAV Nomentano.
A breve, quindi, in ottemperanza alle leggi che regolano la componente amministrativa di un associazione sportiva dilettantistica quale è la nostra, verrà indetta un’assemblea straordinaria per deliberare la chiusura dell’ASD BRAC Italia Roma.
Restituiremo all’erario quello che c’è attualmente in cassa (circa 1500 euro) e le nostre attrezzature (tavoli, porta-bersagli e quant’altro) . Oppure, in alternativa, doneremo il tutto ad un’associazione che pratica la nostra stessa disciplina. Questo è quanto prevede la legge.
Considerato tutto quanto sopra ho esposto, vi invito a non versare le quote sociali per il prossimo 2022, il cui versamento è stato richiesto entro il prossimo Dicembre 2021.
Ovviamente non avendo più continuità operativa, le attività agonistiche programmate vengono soppresse. Le gare del Campionato BRAC Italia Libertas 2021/2022 che prevedrebbero impegni di tiro per i mesi di Novembre e Dicembre non verranno organizzate. Non avrebbe senso farlo senza poi poter continuare con le restanti quattro sessioni che il Campionato prevede nei mesi successivi del 2022.
Posso soltanto aggiungere che è stata una bella avventura ed una bella esperienza per tutto il tempo che è durata. E’ un gran peccato che finisca ma nulla dura in eterno.
Grazie a tutti per aver partecipato e contribuito al percorso di BRAC Italia Roma sino a questo momento e grazie per l'attenzione prestata a questo inciso.
Marco Gonella