Iniziare non è così difficile

Il tiro di precisione da banco...Un po' di storia
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Iniziare non è così difficile

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Certamente uno dei primi problemi che si pone chi decide di avvicinarsi al BRAC è rappresentato dall’attrezzatura che si presume debba servire e dall’impegno economico che ne deriverebbe partendo, per così dire, “alla grande” sin dall’inizio.
Diamo per assodato che il futuro “banchettaro” disponga almeno di una carabina, PCP o Springer che sia.
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Sappiamo che già il possesso di un’arma di questo tipo implica il dover reperire spazi particolari per poterla impiegare senza finire in manette, visto che al riguardo esistono regole legali ben precise. Qui entrano in gioco i vari club, associazioni, sodalizi a cui tutti noi facciamo riferimento più o meno attrezzati per sparacchiare con l’aria compressa.
Dando un’occhiata in rete alle immagini relative al BRAC, la vista di rest anteriori regolabili micrometricamente, di rest posteriori altrettanto importanti in cuoio, di poligoni coperti attrezzati di banchi seri, di una linea di tiro piena di banderuole colorate che da la sensazione del carnevale cinese, certo può suscitare qualche perplessità, ma per iniziare il gioco e vedere che succede basta veramente molto meno.
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Personalmente, quando per la prima volta sono arrivato al campo di tiro di Isola Farnese (Roma) sede “operativa “ di Lupi Airguns, sodalizio composto da un bel numero di tiratori dai molteplici interessi, la prima cosa che ho notato è stata che tutti, dico tutti, senza nemmeno pensare o addirittura conoscere il BRAC, si erano attrezzati un tavolo di appoggio.
La fantasia e l’ingegno facevano da padrone, banchetti da lavoro del tipo reperibile nei vari brico dotati di un piano più consistente, oppure delle tavole sagomate a cui erano applicate tre “zampe IKEA”, insomma di tutto. E questo indipendentemente dal fatto che fossero appassionati di Field Target, del tiro al bersaglio (cartaceo) oppure si divertissero a tirare ai barattoli.
I cosiddetti “rest” erano rappresentati da vecchie tracolle o sacchetti di stoffa riempiti di sabbia. Qualcuno aveva installato un cavalletto sulla carabina e tutti tiravano allegramente su bersagli i più disparati.
omprobabili.jpg
E per cominciare non serve di più, basta sostituire la foto del capufficio o della suocera con un bersaglio da BRAC, posto alla distanza giusta, attenersi alle regole previste dalla disciplina ed il gioco è fatto. Dirò di più, quando i Lupi hanno scoperto il BRAC e le sue competizioni Postal Match, che permettevano di tirare “in casa”, sono partiti, lancia in resta, e con le attrezzature sopra descritte sono riusciti a piazzare qualche concorrente in posizioni più che dignitose. Qualcuno ha addirittura rischiato di essere ammesso alle finali del National di BRAC 2012/2013 rimanendone fuori per una manciatella di punti
E non è bastato. Alla prima gara di tipo Postal Internazionale (allora esisteva il Benchrest Postal International Matches - BIPM), hanno partecipato e si sono piazzati non certo agli ultimi posti.
Gli inizi, pertanto, sono sempre abbastanza difficili per tutti. Investire in una passione che non si sa quanto possa durare è estremamente rischioso in quanto la gamma di attrezzature per tirare di BRAC che offre il mercato, spazia dalle poche centinaia di euro alle svariate migliaia.
Ma è proprio la passione che farà la differenza. Le prime soddisfazioni derivanti da un buon risultato ottenuto con mezzi mediocri spingerà a crescere e così la prima carabina a molla acquistata, alla prima occasione, salirà di qualità assieme alla sua ottica. Il sacchetto di fagioli lascerà il posto ad un rest da tiro, magari semplice, ma certamente più performante dei poveri legumi che finiranno in pentola. Mano a mano cresce e si affina l'attrezzatura e crescono conseguentemente le proprie prestazioni di pari passo alle soddisfazioni.
Così, nel tempo, anche noi Lupi siamo cresciuti. Le nostre attrezzature sono andate via via perfezionandosi. Molte carabine " springer" hanno lasciato il posto alle più performanti PCP. I rest sono diventati micrometrici ed i vecchi tavolini approssimati si sono trasformati in tavoli standardizzati da Bench Rest. Lo stesso Sodalizio si è trasformato cambiando il proprio nome, la propria sede allineando le proprie attrezzature di base agli standard agonistici.
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Ed i nuovi accoliti ? La storia non cambia, piccole carabine a molla, rest improvvisati e tanta passione. Purtroppo per loro debbono combattere contro un fattore che ai nostri inizi era praticamente sconosciuto, la tentazione...
Sedersi ad un tavolo con una "cinesina", a fianco di chi tira con una PCP di ultima generazione può rappresentare uno stimolo molto pericoloso ed ora da noi, ex "vecchi Lupi" e nuovi "BRAC-ers", di PCP ultimo grido ce ne sono tante....
La tecnica fa in modo che le mani siano pronte, che il respiro sia calmo e che gli occhi sappiano mirare il bersaglio con precisione; l'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.

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