Il Bench Rest ad Aria Compressa - Le origini

Il tiro di precisione da banco...Un po' di storia
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Il Bench Rest ad Aria Compressa - Le origini

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Il tiro da una postazione fissa verso un bersaglio, il più delle volte cartaceo , riportante la classica immagine di una serie di cerchi concentrici sempre più piccoli, si immagina sia il punto di partenza per ogni appassionato che decida di cimentarsi nel tiro a segno con l’aria compressa, indipendentemente dall’arma prescelta che potrà essere a molla (Springer) oppure a propulsione prettamente pneumatica (PCA – PCP).
Il Bench Rest ad Aria Compressa (BRAC) rappresenta l’evoluzione di tale pratica in campo agonistico, disciplinata da una serie di regole riconosciute in campo internazionale. Tale cioè da poter permettere il confronto diretto tra tiratori di ogni paese, estrazione e provenienza, attraverso un denominatore comune rappresentato proprio da norme consolidate e standardizzate a livello mondiale , dai bersagli in esse contemplati dalle distanze di tiro e dai tempi di gara comuni per tutti.
Bench Rest praticato con carabine ad aria compressa è uno sport abbastanza recente. Deve la sua origine ad una sperimentazione con armi a fuoco negli USA a fuoco (carabine Centerfire calibri aventi munizioni con l'innesco al centro del bossolo e il RIMFIRE con munizioni che presentano l'innesco sul perimetro esterno del bossolo), ai suoi albori chiamato Bench Rest 50, nasce negli USA e si diffonde dapprima in UK poi rapidamente dall’Europa contagia tutto il resto del mondo a tutt’oggi, tali regole, affinate nel tempo, sono quasi del tutto uniformate in tutto il mondo e consentono ai tiratori di qualsiasi paese di confrontarsi in competizioni internazionali.
Nell’ambito del BR a fuoco, che assume nel tempo differenti connotazioni, la passione per l’ A.C. di un americano, tale Larry Brown che a tutti gli effetti si può considerare, se non proprio come l’ ideatore del BR 50, una pietra miliare di questa disciplina sportiva porta all’introduzione di una terza categoria di armi oltre alla rimfire e centerfire, quella cioè dell’Aria Compressa.. Larry era un grande appassionato di armi ad aria compressa, così, questo personaggio, molto stimato ed altrettanto contestato nell’ambiente del BR, pensò di introdurre a fianco della categoria Rimfire “Light varmint” (carabine leggere cal. .22) armi ad aria compressa sulle stesse distanze di tiro previste dalla peculiare specialità (50 mt.). Il bersaglio originariamente ideato per il BR 50, ha subìto nel tempo poche evoluzioni, è ormai standardizzato ed adottato a livello internazionale da tutti i tiratori del mondo.
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L'introduzione nei circuiti di BR 50 delle armi ad aria compressa diede risultati che superarono ogni aspettativa e il BRAC decollò a tutti gli effetti, pur rimanendo relegato all’interno di un consesso specifico, concepito ed edificato per la quasi totalità sulle armi a fuoco e che, intorno ad esse, ruota, seguita a ruotare e si evolve da sempre.
Handicap per l’aria compressa che tuttora sussiste e che si vorrebbe eliminare attribuendo al BRAC una connotazione tutta sua, estraendolo dal ruolo di “cugino povero” che attualmente riveste nel contesto del BR a fuoco.

Questo non toglie che nel tempo non si sia dato risalto al BRAC e che la sua pratica non si sia standardizzata internazionalmente al pari di quella del suo cugino …“nobile”.
Inizialmente negli USA che, rammentiamo, rimane il punto di partenza di questo sport, attraverso la "World Rimfire & Airbench Rest Federation" (WRABF) e successivamente in Inghilterra, attraverso la "United Kindom Association of Rimfire & Airrifle Benchrest Shooting" (UK BR 22) la componente BRAC del BR si diffonde espandendosi.
E’ importante sottolineare che l'UK BR 22 nasce, a tutti gli effetti , come organizzazione inglese ma la sua strutturazione iniziale molto deve alla partecipazione attiva italiana, soprattutto attraverso il grande contributo di Carlo Caricato, ottimo tiratore in tutti i settori del BR sia a fuoco che ad A.C., principale divulgatore di questa disciplina a livello internazionale e " determinante socio fondatore" di questo spazio web.
Nel nostro “Vecchio Continente” la divulgazione del BR (e conseguentemente del BRAC) viene inizialmente curata dall'UK BR 22 poi, una corrente di quest'ultimo sodalizio, con la cooperazione ed un ampio contributo da parte dell’Italia, da origine all’”European Rimfire Airrifle Benchrest Shooting Federation” (ERABSF) a cui tutti noi europei attualmente facciamo capo.
Nascono poi, parallelamente, ulteriori poli di riferimento in varie parti del mondo, in Russia, in Sud Africa, in Oceania in Nuova Zelanda, in Australia, in Cina, ecc.
Nel contesto del Bench Rest, comunque, il BRAC prende piede al pari della componente a fuoco e viene praticato da tutti anche se spesso le armi utilizzate dai tiratori d’oltralpe, rispetto alle nostre, tirano con ben altre potenze, spesso superiori ai 40 joules (a differenza di noi, le altre nazioni hanno meno problemi legislativi).

Nel tempo il BR 50 AC, pur mantanendo una propria connotazione come peculiare specialità, da origine a differenti varianti, una delle quali si afferma in modo particolare. Dall'antesignano BR 50 si approda, in ultimo, al BR tradizionale che, ormai standardizzato anch'esso, è divenuta la disciplina BRAC più diffusa in tutto il mondo. In sostanza la tecnica che indico come BR tradizionale (BR 25 metri o BR 25 Yards) è quella che pratichiamo tutti noi su bersagli a 25 barilotti posti a 25 metri dalla postazione di tiro, che viene adottata nelle competizioni di tipo "postal" e per la quale si sono consolidati campionati nazionali ed internazionali.
Dall'esigenza di divulgare quanto più possibile il BR, vengono concepite, infatti, le competizioni di tipo "Postal Match", un metodo semplice, intelligente e, soprattutto privo di spese che permette di far incrociare i "ferri" a tutti gli appassionati ovunque si trovino sia a livello nazionale che internazionale (dei Tornei "Postal" potete trovare descrizioni ampie su questo portale).
Qui in Italia, la componente nazionale "Postal" è stata inizialmente curata dal Club Spazzavento di Seano che, nella figura di Filippo Fantoni fondatore del sodalizio, ha trovato un animatore ed organizzatore infaticabile e, soprattutto, senza pari.
Successivamente Carlo Caricato diede vita al "Benchrest International Postal Matches" (BIPM), un Polo che per qualche anno ha organizzato competizioni BRAC di tipo "postal" a livello internazionale.
Riassumendo, l'ERABSF per la standardizzazione delle regole e dei bersagli, Spazzavento SC e successivamente BRAC Italia, sono attualmente i maggiori poli di riferimento per la pratica di questa disciplina.
Nel contesto più vasto della disciplina BR, un elemento determinante è rappresentato dai criteri di standardizzazione e le varie federazioni internazionali mantengono tra loro contatti di coordinamento al riguardo proprio per tutelarne l'uniformità di pratica (ed implicitamente quella del BRAC, non perdiamo di vista che l'attrice principale per tali organizzazioni ad oggi resta sempre la carabina "a fuoco").
Direi, pertanto, che in merito alla standardizzazione si è a buon punto. I regolamenti, le procedure di gara così come i bersagli impiegati sono ormai ben delineati ed i tiratori di tutto il mondo vi fanno riferimento. Senza questa base comune sarebbe praticamente impossibile organizzare competizioni a livello internazionale quali i "postal matches" ed i vari campionati (nel nostro caso europeo e mondiale). Qualche paese, tuttavia, per proprie esigenze (spesso pratiche e, più spesso, legislative) ed esclusivamente nel proprio contesto nazionale, applica piccole differenti sfumature ai regolamenti standard consolidati.
Un elemento in comune tra tutti resta imprescindibile ed è il bersaglio (perfezionato proprio dal suddetto Carlo Caricato assieme a Filippo Fantoni nell'ambito dell'UKBR 22 prima e nell'ERABSF dopo).
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Questa, molto approssimativamente è la struttura che ruota attorno all'universo del BRAC. Ogni nazione organizza, attraverso le proprie associazioni, tornei, testa a testa o di tipo "Postal", come d'altro canto facciamo noi qui in Italia. In base ai risultati ottenuti durante queste gare viene stabilito un “ranking” fra i tiratori che, sulla base delle posizioni raggiunte, permette loro di partecipare alle competizioni internazionali che vengono periodicamente organizzate.
Ogni anno vengono organizzati molteplici competizioni internazionali dalle federazioni Mondiale ed Europea, Spazzavento organizza un suo “Postal Match” nazionale e BRAC Italia organizza un proprio Campionato Nazionale. Questi ultimi, quale impegno da parte del tiratore, prevedono esclusivamente quello dell’iscrizione, pertanto, gratuitamente nello spirito del massimo agonismo e divertimento.
Accenniamo ora alla struttura del BRAC professionistico in Italia. Esistono due linee di accesso distinte, la prima passa attraverso l'UITS (Unione Italiana Tiro a Segno) che gestisce tutti i poligoni nazionali (TSN), La seconda passa attraverso il sito di BR Italia, entrambi le organizzazioni curano sia il tiro "a fuoco" sia quello con l' A.C..
La differenza sostanziale nell'approccio e nella gestione di questa disciplina da parte dei due sodalizi è rappresentata dall'aspetto economico. L'UITS (che fa parte del CONI e che da questo è sponsorizzato e finanziato) implica per i propri accoliti una serie di esborsi quali un contributo di adesione, il tesseramento annuale e il pagamento per l'iscrizione a qualsiasi manifestazione sportiva da esso organizzata.
BR Italia è esclusivamente un "polo mediatico" (simile a BRAC Italia) ma abbastanza importante a livello nazionale da poter presentare i propri associati a tornei e gare Internazionali ad ogni livello.
Dov'è la differenza? Accesso alle competizioni internazionali a parte, nessuna, se si esclude l'aspetto economico e la sua influenza, specialmente in questo particolare periodo, sulle "tasche" dei tiratori .
Molti tiratori, in special modo quelli di A.C., optano sempre più maggiormente per l'impiego di spazi di tiro differenti rispetto ai poligoni (TSN) per l'impiego dei quali si vedono costretti a dover sborsare discrete somme per praticare il proprio sport.
La tecnica fa in modo che le mani siano pronte, che il respiro sia calmo e che gli occhi sappiano mirare il bersaglio con precisione; l'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.

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