GARA 4 - 1° TURNO 14 Febbraio 2021

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Re: GARA 4 - 1° TURNO 14.02.2021

Messaggio da admin »

Intervengo soltanto ora, perchè soltanto ora ho avuto il piacere di leggere questo interessante ed esaustivo thread originato da Giovanni.
Non saprei cosa altro aggiungere alle sue parole, se non che la sua linea di pensiero ricalca in pieno lo spirito con il quale è stato fondato BRAC Italia e, maggiormente, l'atmosfera di aggregazione ed amicizia che caratterizzano le competizioni presso il nostro campo Romano.
Comprendo quali possano essere le sensazioni che vive un nuovo accolito, spinto dalla passione per questa nostra disciplina quando, scorrendo le graduatorie Nazionali, prende atto di risultati ben più performanti realizzati presso altri sodalizi che partecipano al campionato BRAC di BR 25.
Purtroppo la disparità c'è, ci sarà e sussisterà sempre. Un gap, provocato dalle differenti geometrie degli spazi di tiro che vanno dal "full" outdoor ( il nostro caso) ed un outdoor molto più .. parziale (DAC Desio, Brescia Shoot, ecc. ecc.).
Alcuni dei Team che partecipano, tirano infatti in poligoni dotati di 5/6 linee di tiro contenute tra pareti alte 4/5 metri. Spazi di tiro anch'essi outdoor, in quanto per essere considerati tali, basta che le linee di tiro siano a "cielo aperto".
In passato, in special modo agli inizi delle gare di BRAC Nazionali, si è affrontato più volte questo problema senza, tuttavia, mai venirne a capo. Non ultimo, il dotare di anemometri ogni campo e stabilire un "rating" da applicare ai risultati in base alla velocità del vento rilevata ad ogni inizio di relay.
Non è mai stato, tuttavia possibile venire a capo e risolvere questo handicap, fino a quando non è stata organizzata la prima finale che ha fatto comprendere a tutti l'inutilità di qualsiasi mezzo atto a "pareggiare i conti" tra i tiratori durante la Fase Postal.
E a questo punto, in special modo per i nostri nuovi iscritti, serve necessariamente un po' di storia...
La prima competizione Nazionale prese il nome di Trofeo Ratti Frinchillucci (dal nome di due sponsor che avrebbero dovuto assisterci per le premiazioni e che invece non lo fecero) e la sua a finale si tenne a Lugnano, un TAV vicino a Città di Castello, che disponeva di un campo di tiro ne più ne meno come il nostro, completamente aperto e dove il vento delle colline umbre non scherzava di certo.
Anche in quell'occasione, le graduatorie provvisorie riportavano ai primi posti una serie di tiratori (da tunnel) con risultati eclatanti.
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Lascio a voi immaginare quali risultati riuscirono a conseguire per l'occasione i "fuoriclasse di fase Postal"..
Rinfrancati dai risultati ottenuti dai nostri, abituati a giocare col vento tutti i giorni, alla finale di Lugnano, nessuno dei BRAC-er's Romani (all'epoca si chiamavano "Lupi Airguns Roma") ha dato più peso alle graduatorie provvisorie della fase Postal di Campionato.
Il Reddere Ationem" averebbe poi fatto sentire i suoi effetti proprio in finale.
Successivamente, per problemi di spazio (l'interesse di BRAC Italia cresceva esponenzialmente nel mondo del tiro con l'AC e con esso il numero degli iscritti), Lugnano con le sue 8 linee non bastava più, si scelse, pertanto, il TSN di Pontedera, presso il quale, a partire dal 2015, Polo BRAC ha organizzato tutte le sue finali sino ad oggi.
Come fu scelto vi chiederete? Feci personalmente un salto a Pontedera e rimasi li un paio di giorni per valutare l'ambiente e la struttura che avremmo dovuto utilizzare e ....grande sorpresa, c'erano i muri alti 4 metri che delimitavano l'area di tiro ma le linee erano 18 ed il vento (quell'area della Toscana è zona di pale eoliche) si incanalava all'interno dello spazio di tiro con conseguenze molto peggiori di quelle che viviamo presso il nostro campo aperto di Roma.
Per farvi un esempio, tirando a Pontedera se si capita nelle due linee prospicienti i muri perimetrali, meglio lasciar proprio perdere e farsi una bella gita turistica a Pisa (che dista una manciata di chilometri) per gustarsi lo spettacolo che ci offre "Piazza dei Miracoli"...
Inutile dire che lo scelsi con grande soddisfazione e, negli anni e nelle finali che si sono succedute, credetemi, il vento, quello vero, non si è mai negato...
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Come già a Lugnano, anche a Pontedera, molti dei ..."fenomeni" scaturiti dalle graduatorie provvisorie Postal sono incappati, purtroppo, in rovinosi naufragi....

Restava un punto ancora ostico e difficile da digerire. Il limite dei finalisti stabilito (da regolamento) in 13 tiratori per categoria.
Questo avrebbe potuto causare l'esclusione di qualcuno dei tiratori per così dire .."ventilati" a scapito di tiratori ..." sempre ben pettinati" che li avrebbero esclusi dalle graduatorie in quanto meglio piazzati.
C'è da dire che, dopo la prima finale a Pontedera, molti dei "Fenomeni da Fase Postal", pur se piazzati ai primi posti delle graduatorie provvisorie, hanno preferito disertare (per dignità?) l'evento conclusivo e non si sono presentati.
Questo, tuttavia, non bastava, almeno per me.
Così, a partire dal 2017, ho richiesto al Presidente del TSN di Pontedera di aumentare le linee a nostra disposizione (erano giust'appunto 13, estese a 15 e, successivamente a 18) ed ho aggiunto ai 13 finalisti da regolamento, un cospicuo numero di ..."ripescati" dalle graduatorie provvisorie in modo da evitare che, eventuali posti "ufficiali" meno meritati, togliessero spazio a chi invece la finale se l'era guadagnata tutta.
Ultima finale effettuata (pre-COVID) 2018/2019 , i partecipanti ufficiali avrebbero dovuto essere 91 (13 Tir. X 7 Cat.) ed invece eravamo 130....

Vero che BRAC Italia non è l'UITS e non ti porta da nessuna parte, se non tra tanti amici che condividono in allegria una passione comune, ma anche vero che, nel rispetto dello spirito agonistico che è condizione essenziale nella pratica di qualsiasi disciplina sportiva che pone a confronto atleti praticanti (come siamo noi), Il Polo mette in atto tutto quanto è in suo potere per far si che il confronto sia onesto ed imparziale.

Certo, il fatto che da noi, oltre che a tirare ci si diverte da matti, è un fatto che non è passato indifferente tra i veri "professionisti" del tiro.
Avremmo potuto escludere dal gioco gente come Ricci Maccarini, Garbani, Galati, Roveda, tutti detentori di palmares Internazionali, Europei e Mondiali., ma quando hanno richiesto di poter partecipare con noi, come dirgli di no ?
Concordo con voi che magari in LVA ed HVA il podio finale è sicuramente loro ma un quarto posto dopo una terna del genere come lo vedete ? Oltre alla soddisfazione di sedersi accanto a chi il BRAC lo pratica ad alti livelli, non solo ai tavoli di tiro, ma anche durante una delle nostre memorabili cene da 100 e più commensali in grandissima allegria tra risate, sfottò alternate ad un buon vino....

Spero che queste righe, aggiunte a quelle di Giovanni, riescano a far comprendere appieno a chi ha la pazienza di leggerle, che cos'è BRAC Italia, chi siamo, cosa facciamo e soprattutto la grande passione che da sempre ci anima nel cercare di farlo al meglio.
La tecnica fa in modo che le mani siano pronte, che il respiro sia calmo e che gli occhi sappiano mirare il bersaglio con precisione; l'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.

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