Le Superspringer - Vecchie glorie della disciplina Olimpica C-10

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Le Superspringer - Vecchie glorie della disciplina Olimpica C-10

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Le competizioni olimpiche di C10 (ISSF Carabina 10 metri), dalla metà degli anni ‘60 sino agli anni ’80, si sono svolte utilizzando particolari carabine di tipo springer, a quei tempi unica tecnologia disponibile sul mercato.
Chiaramente per tali armi, i criteri costruttivi si differenziavano notevolmente da quelli impiegati per le classiche carabine ad aria compressa utilizzate per la caccia. I loro costi arrivavano ad essere 6/8 volte maggiori di quelli delle loro consorelle cacciatrici.
Per la peculiare disciplina olimpica di tiro, che vede l’atleta in piedi, imbracciare un arma monocolpo, traguardare un bersaglio, il cui centro presenta un diametro di 0,5 mm, attraverso un sistema di mira costituito da diottra e tunnel, appariva indispensabile disporre di un’arma completamente priva di reazioni cinetiche.
Le meccaniche interne delle carabine destinate al C 10, venivano, pertanto, appositamente progettate per il loro peculiare impiego.
Conseguentemente queste armi si presentavano come veri e propri gioielli di precisione.
L’avvento, a metà degli anni ’80, delle carabine di tipo PCA (Pre Compressed Air) e PCP (Pre Compressed Pneumatic) nate esclusivamente per la disciplina olimpica C 10, ha costretto alla ..”pensione” queste efficientissime carabine. Ne è, pertanto, cessata la produzione ma non l’utilizzo.
Presso i Tiro a Segno Nazionali (TSN) infatti, molte di queste vengono tutt’ora impiegate, per attività addestrative, proprio per la preparazione al tiro olimpico.
Con l’avvento del Bench Rest Aria compressa, gli appassionati di carabine a molla le hanno riscoperte e ne è stata fatta incetta, anche perché per tutti i modelli (Feinwerkbau – Steyr – Walther –Diana – Anschutz - ecc.), esistono e sono ancora disponibili quasi tutte le parti di ricambio..

Diamogli rapidamente un’occhiata.

a partire dall'antesignana splendida Walther LGV ed LGR (credo, le prime in assoluto impiegata per il C 10 negli anni ’60) ed abbastanza rare da reperire....

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.....alle FWB 150 e 300, prodotte dalla Feinwerkbau, le “vecchie glorie” che, allo stato attuale sono maggiormente in uso, in special modo la FWB 300.

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Le Anschutz, nei modelli 220 e 380....

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.... per finire con la Diana 75, ricercatissima per le sue doti di precisione ma estremamente complessa da manutenere.

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Va considerato che una springer di tipo Match oggi non ha meno di 40 anni di esercizio, le prime compaiono, infatti, sul mercato attorno al ’69. Nonostante questo, sono estremamente competitive ed in grado di regalare, ancora oggi, ottime soddisfazioni ai loro possessori.

Il meccanismo di funzionamento è pressochè identico a quello delle springer. Una camera di compressione al cui interno agisce il sistema molla/pistone. La differenza sostanziale è invece rappresentata dalla estrema precisione delle meccaniche interne e dall’utilizzo di differenti, complessi quanto efficaci, sistemi di smorzamento delle loro reazioni cinetiche.

Sistemi che vanno:

scarrellamento 1.png

dallo scarrellamento su perni di acciaio dell’intera meccanica (Feinwerkbau 300);

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a sistemi di volano contrapposti (Diana 75);

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all’uso di ammortizzatori ad olio (Anschutz 250),

tutti veramente efficientissimi.

Ad eccezione della Diana 75, che presenta una tecnologia costruttiva piuttosto complessa, tutte le altre springer di tipo Match sono facilmente auto-manutenibili, basta un minimo di manualità e l’aiuto di disegni, spaccati e video facilmente reperibili in rete.
Presentano, tuttavia, un bel problema.
Come precedentemente accennato, la loro produzione va dagli anni '70 a metà degli anni ’80. Quelle che si riescono a trovare presso i poligoni di tiro (che le dismettono per rinnovare di tanto in tanto le loro armerie) sono quasi tutte molto datate.
Sino al 1999 non esisteva, tra le armi ad aria compressa, la distinzione di armi a bassa capacità offensiva (7,5 Joules). Erano tutte considerate armi e per l'impiego delle stesse era necessario disporre di un'autorizzazione al "porto" oppure alla detenzione o "trasporto", rilasciata dal Ministero dell'Interno per tramite le Questure.
Prima una Legge [dicembre 1999 (n. 526)] ed, a seguire, un decreto legge [agosto 2001 (n. 362)] hanno, successivamente, escluso le armi ad aria compressa con potenza al di sotto dei 7,5 joules dall'obbligo dell'autorizzazione, classificandole come “armi a bassa capacità offensiva”, pertanto, di libera vendita.
Purtroppo le carabine di cui si sta trattando, ancorchè a pieno titolo "armi a bassa capacità offensiva", data la potenza di erogazione che le contraddistingue, sono nate molto tempo prima che la regolamentazione sopraindicata entrasse in vigore.
Per la legge italiana, dunque, rimangono armi a tutti gli effetti e, la loro detenzione e trasporto, implica il rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte del Ministero dell'Interno. Vanno detenute ed impiegate con le stesse cautele ed accortezze di una qualsiasi arma a fuoco.
Nonostante questi impedimenti, vengono adoperate moltissimo nelle competizioni organizzate da BRAC Italia, sia in una categoria appositamente loro riservata, la “SuperSpringer”, nella quale gareggiano dotate di ottica sulla distanza del 25 e 50 metri. Sia nella sempre più crescente categoria “Diopter”, dotate di diottra e tunnel ,molto spesso originali dell’arma.
I possessori di queste “Old Ladies” del tiro a segno di precisione, sono sempre a caccia, in rete, di ricambi e di video che ne mostrino gli “stripdown & rebuilt” per poterle manutenere considerata la complessità delle meccaniche che le contraddistinguono.
E’ raro ma non del tutto impossibile che, nel mercato dell’usato, capiti una springer Match, sottoposta privatamente ad un controllo fiscale (bancatura) dall’Ente preposto a tali controlli, il Banco Prova Nazionale (BPN), quindi catalogata come “Arma con modesta capacità offensiva” (7,5 joule). I loro prezzi, in questo caso, sono abbastanza elevati.
La tecnica fa in modo che le mani siano pronte, che il respiro sia calmo e che gli occhi sappiano mirare il bersaglio con precisione; l'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.

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