Come annunciato nel titolo, in questo thread parlo dell'accuratizzazione della HW 977, in particolare della versione FULL; descrivo i vari interventi che possono essere effettuati sulla carabina una volta uscita dalla scatola ma, attenzione, soltanto dopo che la carabina, esaurito il periodo di garanzia abbia sparato almeno un migliaio di piombini di diverse marche forme e peso, per trovare quelli più adatti alla sua canna; comunque prima di smontare la carabina è meglio dare uno sguardo a come è fatta dentro e come funziona.
La HW 977 FULL (in figura) è una carabina springer underlever monocolpo, ossia una carabina ad aria compressa dotata di molla/pistone/cilindro (il motore) e canna fissa con asta di caricamento posizionata sotto la stessa.
La carabina nasce senza mire metalliche per cui sarà necessario dotarla fin dall'inizio di ottica da puntamento.
Come funziona.
Sganciata e piegata, l’asta di caricamento imprime un movimento al cilindro che, scorrendo all’interno del fusto, viene spostato indietro. Questo movimento comprime la molla contro il blocchetto avvitato posteriormente al fusto (che contiene il sistema di grilletto-scatto) e l’arma si carica. Riportando l’asta di caricamento al suo posto, il cilindro viene trainato in avanti e si va a serrare sul vivo di culatta mentre il pistone rimane agganciato al sistema di scatto tramite il suo codolo; quando il cilindro si sposta in avanti e il pistone resta agganciato allo scatto, all’interno del cilindro si crea la camera di compressione.
Nell’istante in cui si preme il grilletto, il codolo del pistone viene rilasciato dallo scatto e la molla, compressa all’interno del pistone, scaglia lo stesso verso il fondo del cilindro. Questo brusco e istantaneo movimento del pistone comprime l’aria all’interno del cilindro facendola uscire da un piccolo foro (la transfer port) che corrisponde esattamente al vivo di culatta della canna in cui viene camerato il piombino. Il piombino inserito nel vivo di culatta, ricevendo la forza dell’aria compressa, percorre tutta la lunghezza della canna ruotando nel senso imposto dalla rigatura ed esce dal vivo di volata con una velocità che può variare a seconda della potenza dell’arma.
La potenza, espressa in Joule, dipende da una serie di elementi che compongono il motore della carabina e sono, la molla con diametro lunghezza e dimensioni del filo d'acciaio armonico utilizzato, tipo e forma della guarnizione di testa, diametro della transfer port ed infine dimensioni del cilindro, dimensione del pistone (più o meno pesante) e lunghezza della corsa che determinano la cilindrata.
Tornando all’istante in cui si preme il grilletto, scopriamo che durante il ciclo di sparo si verificano una serie di avvenimenti che si manifestano in pochi millesimi di secondo con reazioni abbastanza evidenti e fastidiose denominate, semplificando, “rinculo”.
Nell’attimo dello sparo la carabina viene scossa da diverse forze che si irradiano in direzioni contrapposte e asimmetriche.
Una volta liberato il codolo del pistone dallo scatto, la molla scatta e si distende, scodinzola come un serpente e spinge in avanti il pistone comprimendo l’aria che, a sua volta, spara il pallino all’interno della canna mentre la carabina riceve il primo contraccolpo verso la spalla; contemporaneamente il pistone, rallentato dalla forza opposta dal piombino che si muove all’interno delle rigature della canna, va a finire la sua corsa urtando violentemente sul fondo del cilindro, imprimendo alla carabina il secondo contraccolpo contrario al precedente (*1).
Durante il ciclo di sparo si sente un rumore abbastanza fastidioso, tipo “sbroing”, mentre a occhio nudo si riesce ad apprezzare il “rinculo” che subisce la carabina sotto forma di un leggero rimbalzo indietro sul suo appoggio.
In questi pochissimi istanti, inoltre, la canna della carabina subisce delle vibrazioni tali da farla oscillare con una forma d’onda sinusoidale, non avvertibile a occhio nudo ma apprezzabile tramite registrazione video rallentata (*2); il piombino che si sta muovendo all'interno della canna, prima di uscire dal vivo di volata subisce e conserva residui di questa onda che, una volta in volo verso il bersaglio, sicuramente influiscono sulla sua traiettoria.
Nota Bene, con le armi a molla/pistone è altamente sconsigliato sparare a vuoto, cioè senza aver prima camerato il piombino, a rischio di rovinare o peggio rompere la guarnizione di testa che andrebbe a sbattere sul fondo del cilindro senza alcun freno.
(*1) https://www.youtube.com/watch?v=hIsfDfOd3vY
(*2) https://www.youtube.com/watch?v=oo0W9hP3M5Y
Bene, capito più o meno quali sono i problemi che affliggono la nostra beneamata springer, possiamo ora tentare di intraprendere degli interventi, con materiali di risulta e attrezzi, i più semplici possibili, per rendere più fluido e meno rumoroso/nervoso il ciclo di sparo sopra descritto!
Lubrificazione del motore della carabina, realizzazione della camiciatura della molla e la sua perfetta intestazione e lucidatura oltre all’eventuale camiciatura del guidamolla posteriore, creazione di un top hat, creazione dell’anellatura sul pistone.
Aperta la carabina e smontati i vari pezzi del motore, cilindro, pistone, guarnizione di testa, molla, guidamolla si procede alla pulizia di tutti i componenti con un qualsiasi solvente, petrolio, acetone industriale o diluente per nitro che sia per rimuovere il grasso e la morchia di cui sono normalmente imbrattati.
Si passa quindi alla realizzazione dei piccoli interventi di accuratizzazione fatti in casa.
1.Camiciatura della molla. Uno dei motivi che rende rumoroso e nervoso il ciclo di sparo è lo scodinzolio della molla all’interno del pistone nella fase di distensione durante il suo rilascio, il fatidico “sbroing”.
La prima operazione di tuning è quindi la camiciatura della molla; la camiciatura si può creare con diversi materiali, a partire dal lamierino ricavato da un barattolo di latta, dal manico di acciaio di una vecchia scopa o dal tubo di ottone degli scarichi dei lavandini (perfettamente lucidati a specchio) oppure in caso di maggior gioco con del teflon ricavato dalle piastre appoggia ferro da stiro o anche da un tubo di silicone (vuoto).
L’importante è che venga tagliata e sagomata in modo da avvolgere la molla quel tanto che basta per non farla vibrare, o perlomeno riducendone al massimo le vibrazioni all’interno del pistone nel momento del rilascio, tenendo conto dello spazio necessario alla compressione in fase di caricamento per evitare che si incastri, e rendere così il movimento il più scorrevole e fluido possibile.
Esempio di camiciatura con lamierino
2.Intestazione e lucidatura delle estremità della molla. Una pessima abitudine del costruttore, o forse dell’importatore, di questa carabina (ma anche di altre…) in versione depotenziata, è quello di tranciare brutalmente la molla per ottenere la lunghezza e il numero di spire necessarie ad esprimere i famosi 7,5 joule di potenza, ricavandola da una molla “full power”. Una delle estremità, quella tranciata sarà priva di intestazione e quindi poggerà in modo scorretto sulla rondella posta in coda al guidamolla creando ulteriori vibrazioni e scodinzolii oltre a provocare torsioni e oscillazioni non volute in fase di estensione. L’operazione da svolgere per creare una buona intestazione della molla è la seguente.
Con una pinza a scatto si serra la penultima spira della molla dalla parte non intestata, si scalda su una fiamma (va bene anche il fornello a gas della cucina) l’ultima spira fino a farla diventare rossa, con un martelletto si appiattisce l’estremità della spira tranciata in modo da renderla esattamente in piano e ortogonale alla molla. Una volta raffreddata la spira si procede a spianare e lucidare a specchio l’estremità della spira con una mola o con il mini dremell.
3.Camiciatura del guidamolla posteriore. Per smorsare del tutto o quasi le eventuali vibrazioni della molla durante il ciclo di sparo si può camiciare lo stelo del guidamolla per renderlo solidale alla stessa. Questa camiciatura si può ottenere con svariati materiali di uso comune. Dal lamierino di acciaio ricavato dal barattolo della conserva o con un foglio di materiale plastico, ricavato sia da una lastra per radiografie sia da un blister sia da una bottiglia in PET o da una tanichetta di acqua distillata da 5l.; l’essenziale è che la camiciatura frapposta tra lo stelo del guidamolla e la molla stessa renda il tutto assolutamente solidale.
4.Top hat. Altro intervento ma non assolutamente necessario è la realizzazione di un top hat. Si taglia a circa due centimetri la testa di uno stop in materiale plastico che abbia il diametro del corpo il più vicino possibile al diametro interno della molla con il foro passante il più vicino possibile allo stelo del pistone e il colletto del diametro esterno della molla (verifiche empiriche a vostro carico…) da inserire sulla testa della molla con le stesse caratteristiche di tenuta del guidamolla, vedi al punto precedente, cioè a incastro. Eventualmente potrebbe essere necessario inserire una rondella tipo rasatura tra molla e top hat per evitare il consumo del materiale plastico.
5.Anellatura sul pistone ed eventualmente sul cilindro. Altra causa di vibrazioni per la springer è lo scorrimento del pistone all’interno del cilindro e dello cilindro nel fusto. Il corpo del pistone, quando subisce la spinta della molla, può scodinzolare a causa di quei pochi centesimi di millimetro che rimangono tra corpo del pistone e anima del cilindro, quindi anche se la testa del pistone è guidata e centrata dalla guarnizione è consigliabile incollare una fascia di rame appena sotto la testa subito all’interno del punto in cui il pistone fuoriesce dal cilindro. Per il cilindro invece è consigliabile realizzare due anellature lasciando libero il tratto di cilindro che resta scoperto all'interno della finestra di armamento, e la terza, quella anteriore, solo parziale.
6.Relube, lubrificazione. Per rimontare i vari pezzi, molla, camiciatura, guidamolla, top hat, pistone, cilindro, guarnizione di testa, utilizzare grasso al bisolfuro di molibdeno da cospargere in velo molto sottile, è sufficiente ungersi le mani e maneggiare i vari pezzi, facendo attenzione a non ungere la parte anteriore (la faccia davanti) della guarnizione di testa del pistone ad evitare l’effetto dieseling. Sulla molla inoltre è consigliabile utilizzare un velo di grafite in polvere da spargere con un pennellino a setole morbide.
Attenzione, con questa mia chiacchierata non voglio farmi passare per “l’Accademico della Springer HW 977”, semplicemente ho cercato di mettere nero su bianco quello che nel tempo ho sperimentato sia personalmente sia andando a spigolare sul web, dove certamente si trova già tutto.
Le figure i filmati e gli articoli (non miei) che trovate allegati sono infatti il risultato di ricerche su Internet.
Andate inoltre a cercare sull'ex Blog di Alessandro, qui, e troverete di tutto e di più.
C’è anche chi è in grado di fare cose incredibili…guardate qua!
Parliamo di accuratizzazione della HW 977 FULL
Parliamo di accuratizzazione della HW 977 FULL
Ciao, Pino...
BRAC_ER per passione, Roulottaro per vocazione!!!
Le amicizie non si scelgono a caso, ma secondo le passioni che ci dominano!
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