Le carabine ad aria precompressa (PCA)

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Le carabine ad aria precompressa (PCA)

Messaggio da admin »

Le carabine PCA (Pre Compressed Air) rappresentano l’anello di congiunzione naturale tra due differenti metodi progettuali, quello delle carabine Springer di precisione, che sono state utilizzate per la disciplina olimpica del C 10 a partire dagli anni ’70 fino alla metà degli anni ’80, e quello della successiva generazione, le PCP (Pre Compressed Pneumatic) che attualmente dominano l’universo del tiro di precisione.
Sono tutte dotate di leva di carica di tipo...

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...”side lever”

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oppure “underlever”

Di seguito una descrizione generica dell’interno di una PCA.

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Vediamo, nel dettaglio, come agisce il suo meccanismo...
La leva di carica agisce sul pistone che, pescando aria a pressione atmosferica da un’apposita cavità, realizzata sul cilindro di tenuta, arretra fino al fine corsa comprimendola in una precamera. Il volume della precamera determina il livello di pressione a cui arriverà l’aria che gli sarà convogliata all’interno (mediamente 70/80 BAR).
Agendo sull’azione (grilletto), la sua molla spingerà la massa battente a “colpire” energicamente la valvola della precamera. Serve necessariamente una “massa” consistente, spinta da una molla anch’essa abbastanza consistente, in quanto l’impatto sulla valvola di apertura della precamera deve essere piuttosto forte per vincere il contrasto di pressione che oppone l’aria all’interno della precamera stessa.
Attraverso la valvola della precamera, l’aria a pressione, transitando per la transfer port, raggiungerà la parte posteriore del pallino, imprimendogli l’energia cinetica che lo proietta all’esterno della canna, verso il bersaglio.
Le carabine PCA hanno immediatamente sostituito le springer nella pratica del tiro di precisione ma il loro progetto si prestava ad innovazioni più performanti che non hanno tardato ad essere messe in atto. La parte più complessa del progetto, consistente nell’idea di una precamera, la cui apertura verso il pallino veniva effettuata da un sistema “massa battente-/-valvola-/-transfer port“, era disponibile e consolidata.
Il meccanismo leva di carica/pistone venne sostituito da un serbatoio esterno contenente aria precompressa ed ebbero origine le carabine Per Compressed Pneumatic (PCP).
La fase di transizione tra le PCA e le PCP vide, comunque, le case produttrici impegnate nella produzione di carabine “Pre compressed Air” per un certo periodo di tempo che, seppure abbastanza breve (2/3 anni), fu in grado di porre sul mercato diversi modelli. Tali carabine, anche se ormai quasi tutte fuori catalogo, vengono tutt’ora largamente impiegate per il tiro di precisione, in special modo ai fini addestrativi.
Anche alcuni produttori di armi da caccia si cimentarono in produzione di carabine PCA mantenendone la produzione a tutt’oggi.

Di seguito le più conosciute ed impiegate:

la serie delle FWB, rispettivamente i modelli 600 - 601 - 602, di gran lunga i più diffusi ed ancora utilizzati presso i TSN che praticano il C 10.

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A seguire la serie delle Walther, per prima la LG 210 e la più bella anche se meno conosciuta, la LG 90.

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In ultimo le Anschutz 2001 e 2002.

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Molte di queste ottime carabine vengono comunque utilizzate per il BRAC, in special modo per la categoria “Diopter” alla quale partecipano un buon numero di tiratori che le detengono.

Ma non va trascurato nemmeno il loro impiego nella versione “caccia”. E' comprovato che questo tipo di carabina, nel calibro 5,5, pertanto utilizzate con pallini pesanti, riescono a dare il meglio. Ecco a seguire Una Benjamin 392, di produzione statunitense, che aumenta la potenza di tiro all'aumentare del numero di ..."pompate" date con il paramano (che nel suo caso sostituisce la leva di carica)

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sino ad arrivare alla Norconia P1, abbastanza recente e molto economica, ma non di certo comparabile con le carabine precedentemente illustrate in ragione di tecnologia realizzativa e, soprattutto, di prestazioni.

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Come per le carabine Springer “datate”, anche per la maggior parte delle PCA, tutte o quasi di produzione antecendente al decreto legge agosto 2001 (n. 362) che determina la libera vendita per le armi entro i 7,5 joule, si presenta il problema di dover disporre di porto d’arma sportiva per poterle detenere.
Di rado, sul mercato dell’usato, se ne trovano alcune “bancate” a 7,5 joule dai possessori e, come per le springer di tipo match, ovviamente i relativi costi salgono notevolmente.
Ancora attuali, sicuramente sono un ottimo compromesso, in special modo per praticare il BRAC. Non sono caratterizzate da reazioni "vivaci" come le springers e non necessitano di ricarica come le PCP pur presentando, come già accennato, reazioni al tiro pressoché nulle.
D’altro canto, se non si tiene conto del loro specifico impiego per il tiro di precisione, le carabine PCA presentano una peculiarità sostanziale, coniugano la precisione delle PCP con la comodità e libertà che offrono le Springer. Per la loro ricarica non serve nessuna bombola, nessun compressore, nessuna pompa, basta soltanto la leva di ricarica di cui sono dotate e un po’ d’energia da parte del tiratore.
La tecnica fa in modo che le mani siano pronte, che il respiro sia calmo e che gli occhi sappiano mirare il bersaglio con precisione; l'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.

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bobarco
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Re: Le carabine ad aria precompressa (PCA)

Messaggio da bobarco »

Come ben sapete sono un estimatore e gran consumatore di PCA... due FWB 600, una FWB 601, una Anschutz 2001 superAir come carabine e le pistole?... una Bruni Leslie, una FAS 604 ed una FAS 606. Ultimamente m'è tornato il pallino delle PCP e
così è arrivata (direi tornata) una Pardini GPR1 ma non si può dimenticare il bel feeling con le PCA ed allora ecco pure una Anschutz 2002 superAir raro modello con calciatura in alluminio... se cercate con google non so se troverete delle foto! ae8
... ve la mostro io ...va!
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bobarco
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Re: Le carabine ad aria precompressa (PCA)

Messaggio da bobarco »

Mi riallaccio al post precedente riguardo le Anschutz ed in particolare alla 2002 super air PCA ... gran bella carabina e come ricordavo un poco "nervosetta" e "schizzinosa" ... già la 2001 mi aveva ben impressionato alle 50 yards con gli express e 7 joule scarsi ed un po meno ai 25mt dove con la 600/601 sono sempre riuscito a fare un poco meglio (ai 50mt no) ... alle distanze brevi ho l'impressione che la serie 600 della FWB perdoni di più certi piccoli errori mentre le Anschutz 2001/2 no, loro non ti perdonano ma se dietro c'è un tiratore "bravo" lo premiano. Sarà forse per questo che con le mie ex 600 riuscivo a fare più punti? ... eh io non sono uno "bravo" ma questa 2002 mi piace molto e quando non faccio errori è micidiale. Provata la settimana scorsa a 50mt con Massimetto che mi faceva da spotting aa7 (foto 1) e poi risettata ai 25mt domenica in gara (foto2) ... i tre colpi cerchiati in rosso sono tre errori miei di allineamento e lei non ha perdonato! Il vento era abbastanza forte ma non aveva i suoi soliti repentini cambiamenti e tutto sommato l'avevo sotto controllo. A suo tempo provai pure una 9003 (PCP) e debbo dire che vi trovai le stesse caratteristiche, precisa ma molto pretenziosa sia come assetto, come pallini e come tiratore. Sia la 9003 che la mia ex 2001 gradivano pallini leggeri, più veloci e pertanto amplificano l'errore e sono più difficili da gestire con il vento ma ottimi in palestra nel C10. Stranamente la mia attuale 2002 va bene pure con gli Heavy da 0,67g e con questi pallini ho fatto i cartelli in foto. Anni fa ho avuto anche una 2025 full (PCP) ma allora ci capivo molto meno di oggi e la diedi via ac9 peccato perchè è tuttora considerata una delle migliori.
PS: la 220 (springer) d'epoca non fa testo, data via per mancanza di pezzi di ricambio, ma pure lei precisa e con una calciatura dall'ergonomia fantastica.
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