L'azione della carabina (Scatto)

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L'azione della carabina (Scatto)

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La componente più importante di una carabina, tiratore a parte, è rappresentata senza alcun dubbio dallo scatto e dal suo grilletto. Tre fattori fondamentali contraddistinguono uno scatto efficace. Il suo metodo di progettazione e realizzazione, la sua impostazione, ed il modo in cui viene utilizzato. Il primo è spesso oggetto di interventi di ritocco, da parte di armaioli o appassionati, anche pericolosi per la salute dell’arma stessa (lucidatura delle parti a contatto, riduzione di spessori, ecc.) Dando per scontato che la meccanica dello scatto sia allo stato dell’arte, analizziamo solo i due fattori rimanenti sui quali e possibile intervenire facilmente, l’impostazione/regolazione dello scatto e la sua tecnica di impiego. Entrambi possono trasformare il modo in cui spara una carabina ad aria compressa.
Un grilletto “fluido”, che aziona lo scatto, attraverso una spinta ben percepita al tatto, darà sicurezza ed aiuterà a mantenere la carabina in linea al momento del tiro.
Il pallino deve essere rilasciato nel momento esatto in cui viene intenzionalmente sparato, un tiratore non dovrebbe mai essere colto di sorpresa da una carabina che, invece, spara quando lui non se lo aspetta. Per ridurre al minimo il manifestarsi di tali sorprese, l’azione dispone di opportune regolazioni, in numero proporzionale rispetto alla qualità dell’arma su cui è montata.

IL PESO DELLO SCATTO.
Il peso dello scatto è la quantità di forza che deve essere esercitata sul grilletto per far rilasciare il pistone o la massa battente, a seconda del tipo di carabina impiegata. È regolabile attraverso una vite e la sua impostazione dipenderà dal tipo di tiro, dalle proprie preferenze personali ed in alcuni casi, per particolari competizioni, dai valori imposti dai regolamenti in uso. In genere per le gare di Bench Rest Aria Compressa il peso dello scatto è a discrezione del tiratore.

REGOLAZIONE DEL GRILLETTO
La maggior parte dei grilletti installati oggi sulle carabine ad aria compressa presentano una corsa suddivisa in due stadi, entrambi regolabili indipendentemente da viti dedicate, una precorsa (primo tempo) che scarica parzialmente il peso totale dello scatto, ed una corsa finale (secondo tempo) che scarica il rimanente peso dello scatto determinando il tiro.

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1) regolazione primo tempo;
2) regolazione secondo tempo;
3) grilletto;
4) regolazione peso dello scatto;
5) leverismo di sgancio;
6/7/8) meccanismo di sgancio


La vite che regola il primo stadio (1) è più vicina al fulcro, rappresentato dal perno sul quale ruota il grilletto (3), trasferendo, in tal modo, maggior forza sul leverismo di sgancio (5) e, di conseguenza, rendendo il grilletto più leggero alla trazione. Il grilletto seguita la rotazione attorno al suo fulcro, la vite del secondo stadio (2) entra in contatto con il leverismo e il punto di sforzo si sposta su quest’ultima. A questo punto termina il primo stadio ed inizia il secondo. Si percepisce chiaramente con il dito, poiché la vite del secondo stadio è più lontana dal fulcro, ed ha quindi bisogno di maggiore sforzo di trazione per sollevare il leverismo.

Le viti di regolazione presenti sull’azione consentono, pertanto, di stabilire il livello di pressione necessario per la trazione del grilletto, la corsa del grilletto fino al termine del primo stadio e la corsa restante fino allo scatto.
È della massima importanza quando si effettuano tali regolazioni, modificare solo un'impostazione alla volta, testare la carabina, ripetere il processo fino a quando non si è soddisfatti dei risultati, quindi, passare al tipo successivo di regolazione, se questo si rendesse necessario.
Quanto sopra, assicurarsi di effettuare regolazioni soltanto attraverso piccoli incrementi. Un minimo movimento delle viti di regolazione può avere un impatto enorme sul comportamento del grilletto.
Ogni volta che si effettua una regolazione, è fondamentale assicurarsi che il grilletto agisca ancora correttamente. I grilletti possono essere resi troppo leggeri diventando, in tal modo, pericolosi. Nelle carabine per il tiro di precisione, lo scatto tende ad essere più leggero rispetto a quello impiegato sulle armi destinate alla caccia, tuttavia, è importante che non sia troppo leggero, poiché il colpo potrebbe essere rilasciato anche solo chiudendo l'otturatore in fase di carica.
É essenziale, pertanto, che, durante le prove, la carabina sia puntata in una direzione sicura e non sia caricata. Questo ad eccezione delle springer poiché il loro pistone e la camera di compressione necessitano dell’effetto di smorzamento fornito dalla presenza del pallino nella canna, ad evitare che possano danneggiarsi.

LUNGHEZZA DI TIRO
La distanza dal centro della lama del grilletto all'estremità del calciolo è nota come Lunghezza di Tiro [Lenght of Pull] - (LOP). Un LOP adatto al fisico del tiratore renderà la carabina più facile da gestire, contribuendo all’ottenimento di una maggiore precisione nel tiro. Un metodo valido per accertare se il LOP è conforme alla struttura fisica del tiratore è quello di posizionare il calciolo nell'incavo del gomito e verificare se il dito si colloca naturalmente sul grilletto.

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Supponendo che la lunghezza di tiro non sia ottimale, ci sono alcune opzioni possibili. Alcuni grilletti possono essere regolati portandoli in avanti o indietro mentre alcune calciature dispongono di calcioli regolabili. A volte, per stabilire un corretto LOP vengono utilizzati dei distanziatori posti tra il calcio e il calciolo, mentre può verificarsi l’estremo di dover addirittura accorciare il calcio. Gli atleti professionisti, proprio per mantenere un corretto LOP, usano normalmente calciature di tipo “Alu” estremamente adattabili

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oppure si fanno realizzare calci personalizzati.
Anche l’abbigliamento gioca un ruolo importante sul LOP, sparare d’inverno quando si indossano più strati di indumenti sarà diverso dal farlo d’estate indossando una maglia leggera.

ALTEZZA E ANGOLO DELLA LAMA
Sulle carabine più performanti (PCA/PCP) i grilletti sono dotati di lame regolabili in rotazione ed altezza.

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Quando si preme un grilletto, il dito flettendo all’indietro non effettua un movimento lineare, traccia un arco con la prima falange che fa da perno.

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Ciò significa che una lama perfettamente centrata avrà una quantità variabile di pressione esercitata su di essa mentre la punta del dito effettua questo arco di movimento. Una lama che può essere inclinata a destra per i tiratori destrimani e viceversa per i mancini, offrirà un'area di contatto più coerente, del polpastrello sul grilletto.
Impostarne l’angolatura e l’altezza è una scelta personale, essenziale è che la posizione stabilita massimizzi il comfort e il controllo.

Tutte le lame possono ruotare sia a destra che a sinistra attorno all’asse del grilletto, alcune lame scorrono in alto ed in basso, offrendo diversi aggiustamenti, mentre altre possono soltanto essere rimosse e capovolte, fornendo due altezze distinte.
La tecnica fa in modo che le mani siano pronte, che il respiro sia calmo e che gli occhi sappiano mirare il bersaglio con precisione; l'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.

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