Come ho iniziato...

per distendersi un po' tra noi senza politica o volgarità
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Jeeper52
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Come ho iniziato...

Messaggio da Jeeper52 »

Ho iniziato a tirare con l’A.C. (Aria Compressa) nel 2010, o meglio, ho ricominciato in quell'anno.
In effetti fin da ragazzo sono stato interessato e affascinato dall'argomento ma non ho mai avuto l'occasione per poterlo approfondire; saltuariamente però ho sparato ai barattoli con le carabine ad aria compressa di amici e/o conoscenti o presso gli stand dei luna park così, nel tempo, mi è rimasta dentro la voglia di provarci seriamente.

La "scimmia" mi è venuta da adulto quando, nella scuola di mio figlio, un rappresentante della UITS (in particolare il responsabile del Tiro a Segno di Tor di Quinto in Roma) ha cercato e aggregato un certo numero di nuovi adepti tra i ragazzi delle medie per portarli alla scoperta del sorprendente mondo agonistico del Tiro a Segno con l'aria compressa.

Da quel momento per circa tre anni ho seguito mio figlio nella sua attività di tiratore di C10 (Carabina a 10 metri), poi come succede ai ragazzi, lui ha mollato e io, dopo qualche tempo, ho invece dato seguito.

Come accade, credo per alla maggioranza, a coloro che si affacciano da “neofiti”ad una nuova attività, ho iniziato con le ricerche sul web.
Ho scoperto allora che con la Legge 21 dicembre 1999 n. 526, le carabine ad A.C. a bassa capacità offensiva erano di libera vendita, cioè non necessitavano di alcun permesso per l’acquisto (ai maggiori di anni 18) ne di alcun permesso per il trasporto salvo alcuni aspetti di ordine pubblico.

E’ nata così la mia rinnovata passione per le innumerevoli discipline legate al tiro con l’A.C. 021
Ciao, Pino...
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Re: Come ho iniziato...

Messaggio da admin »

I miei inizi invece sono stati del tutto casuali...
Da ragazzo (avevo 12 anni) mi trasferii dal centro di Roma (Piazza Navona) dove ero nato, nell'area di Viale Marconi. Parlo di area perchè all'epoca c'era sontanto ...Viale Marconi ae9 .


romasparita_8284.jpg
Ingrid Bergman a parte, da piazza della Radio all'omonimo ponte, il viale era affiancato da una quindicina di sporadici palazzi (tra i quali il mio) ed il resto era soltanto campagna, molta della quale coltivata.
Divenni amico del figlio di un fattore che viveva in un casale, circondato da un vasto appezzamento di terreno coltivato ad orto e frutteto. Li ebbi il mio primo contatto con l'aria compressa. Una Diana 35, abbandonata nell'armeria del casale ab2 (erano tutti accaniti cacciatori). In pratica divenne la mia inseparabile compagna del doposcuola..
All'epoca si poteva cacciare e non descrivo, per decenza, lo scempio di storni e colombacci che feci per qualche anno ae0 .

iu-2.jpeg

Poi, per loro fortuna la città crebbe rapidamente e con essa l'appetito dei "palazzinari".
Viale Marconi si trasformò velocemente nel "cementificio" che è attualmente e la Diana restò soltanto nei miei ricordi.

Come sanno tutti i miei conoscenti, sono un grande appassionato di mare, di pesca e, conseguentemente, di barche così, una cinquantina di anni dopo, cercando in rete un sestante usato per la mia barca a vela, mi imbattei in uno strano annuncio. Recitava pressappoco .."vendo ottica da tiro compresa del supporto su cui è istallata" Non capivo e, quando non capisco devo necessariamente chiarire. Telefonai al tizio che aveva pubblicato l'annuncio e seppi che il supporto dell'ottica era una...carabina ad aria compressa !! af7 Mi spiegò che non era consentito per legge vendere armi su internet, così era ricorso all'escamotage del ..."supporto". Beh, non so dirvi perchè. Forse qualche reminescenza dei trascorsi adolescenti e, alla fine, comprai sia l'ottica che il .."supporto"... Solo non avevo idea di dove poterlo impiegare quel supporto. ad9
Poi, a forza di girare in rete, trovai dei riferimenti circa un gruppo di tiratori ad aria compressa Romani. Li contattai, mi invitarono a Casale Pepe, un agriturismo dalle parti di Palestrina, e cominciò la mia avventura con l'AC. ac4
Inutile dire quanto mi prese anche se, non ero un buon tiratore (così come non lo sono tuttora).
Il primo acquisto fu sostituito da qualcosa di più serio e le passeggiate "armate" a Casale Pepe si susseguirono per quasi un anno. le mie conoscenze nell'area Romana dei tiratori ad aria compressa, nel frattempo, crebbero ed approdai in un costituendo Club di Tiro dalle parti di Isola Farnese,ridente Borgo situato sulla via Cassia aa4 . Ci insediammo in un Tiro a Volo, ormai poco frequentato, che ci mise a disposizione tutta la fossa olimpica, un bello spazio verde con tanto di tettoia. Un Club che col tempo si trasformò in una vera e propria Associazione e dove, purtroppo per me, maturai una delle più malsane idee della mia vita ad0 . Inventai BRAC Italia e male me ne incolse ae4 ...
Qualche piccolo..."attrito" tra i soci della appena nata associazione al3 , congiuntamente con atteggiamenti poco urbani, da parte di alcuni,nei confronti di chi ci aveva concesso quella piccola oasi ebbero, come conseguenza, ag8 un calcione nel deretano di tutti e la definitiva cacciata ab1 dal "Parco di Veio" .
Nel frattempo, l'impegno Nazionale di BRAC Italia cresceva esponenzialmente (e dire che quando ho cominciato non ci avrei scommesso un euro sul fatto che qualcuno avrebbe recepito lo strano messaggio che cercavo di diffondere) . Una quindicina di nuove associazioni in tutta Italia, nate dietro bombardamento mediatico da me effettuato per notti intere sul web sotto lo pseudonimo di BRAC Italia, assieme l'organizzazione annuale di un Campionato Nazionale Postal di BRAC con tanto di finale da 120 concorrenti, cominciarono seriamente a minare la mia già precaria stabilità mentale aa5 .
Ma torniamo per un attimo indietro. Dal momento della cacciata dal TAV di Isola Farnese, devo dire in tutta sincerità, la mancanza di uno spazio per poter far sfogare le carabine durò veramente poco.
Con un colpo di fortuna, ad3 beccai un nuovo spazio, non solo altrettanto bello e funzionale (un TAV anche questo), ma anche molto più vicino, e soprattutto moto più accessibile anche senza trattori o fuoristrada. L'ultimo pezzo di strada per raggiungere quello di Isola Farnese, un paio di chilometri circa, infatti era soltanto ....un'ideogramma.
Un paio di mesetti circa per sistemare la nuova sede e dotarla dell'essenziale, giri infiniti per costituire legalmente una nuova associazione ed in ultimo, alle mie varie esperienze con l'AC, maturate ed in corso di maturazione, si è aggiunta anche quella di BRAC Italia Roma (come se già non mi bastasse BRAC Italia Nazionale). ab3
Il seguito ? Crescita parallela delle due realtà, con conseguente crescita dei derivanti problemi, ab8.
Con mio immenso conforto, per la sede romana ho potuto contare sul pieno e solido impegno collaborativo ad6 di un ristretto manipolo di appassionati e sognatori, af0 come e peggio di me.
E, fortunatamente, sono ancora tutti presenti e più che mai attivi !! Altrimenti già da qualche anno sarei finito così... ac3

In questa storia ho avuto la grande soddisfazione di veder crescere, assieme alla mia passione (decidete voi il significato del termine, spinta emotiva o atroce tribolazione, trovano applicazione entrambi), tutto questo piccolo universo che è il BRAC.
Tutto è cresciuto!!
Tutto, tranne le mie capacità di azzeccare un bersaglio, non dico spesso, ma almeno qualche volta.. ag7 ..

Il resto è storia che tutti voi conoscete..... ab7
La tecnica fa in modo che le mani siano pronte, che il respiro sia calmo e che gli occhi sappiano mirare il bersaglio con precisione; l'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.

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Jeeper52
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Re: Come ho iniziato...

Messaggio da Jeeper52 »

Seguito...
Come descritto poco più su, nel 2010, o forse qualche mese prima della fine del 2009, sono stato risucchiato dalla passione per il tiro con l’aria compressa e per cominciare mi sono letteralmente immerso tramite internet in un mondo che fino a quel momento avevo praticamente ignorato.
Dopo aver navigato in lungo e largo nel web e appreso alcune nozioni di base su questa nuova branca di attività ludica, mi sono imbattuto e iscritto in vari Forum che trattavano l'argomento (qualcuno ancora pienamente operativo) e, galeotto fu l'incontro col sito dell’Armeria G.B. Verrina di Genova.
Nonostante avessi appreso che il commercio on-line delle armi, sia esse a bassa capacità offensiva che non, fosse praticamente vietata, presso di loro, ho acquistato la mia prima carabina di libera vendita anche detta “depo” che nel gergo dell’A.C. è il diminutivo di depotenziata cioè di libera vendita, una carabina "break barrel" Norconia B23 cal.4,5, corredata con una basilare ottica da tiro Royal 4x32.
Con la carabina tra le mani mi si è subito presentato il problema del dove andare a sparare senza infrangere la legge e incorrere in sanzioni e, sempre su internet, all'inizio del 2010 mi sono imbattuto nell’annuncio di un personaggio, un certo “Johnwayne” che con lo stesso mio problema cercava adepti per formare un gruppo di tiratori di aria compressa qui a Roma, mettendo a disposizione una linea di tiro presso casa sua.
Il detto “l’appetito vien mangiando” si è rivelato assolutamente veritiero e nel giro di poco tempo il duo iniziale si è ampliato in un gruppetto di appassionati che ha assunto la connotazione di “Club” e subito dopo ha stabilito un primo contatto con il Poligono Testa di Lepre dove è stato possibile esercitare liberamente l’attività di tiro, era l'estate del 2010.
Non contenti della prima sistemazione, dopo pochi mesi, abbiamo cambiato sito ove esercitare e praticare la nostra passione, ci siamo quindi sistemati presso l’agriturismo “I Laghi del Salice” dove abbiamo avuto la disponibilità di ampi spazi idonei alle nostre esigenze.
Nel frattempo il neonato Club, denominato Lupi Airguns Roma, si è ulteriormente accresciuto e, come prevedibile, tra i membri si è creata una divergenza di idee. A quel punto il nucleo iniziale, formato da “Johnwayne” alias Anthony e me "Jeeper52" si è staccato e, insieme ad un certo numero di amici abbiamo cercato un altro posto dove mettere radici. Fortunatamente, in breve, si è presentata un occasione incredibile a due passi da casa mia, il “TAV Isola Farnese” la cui attività al momento era in ribasso, tale situazione ci ha permesso di acquisire la “Fossa Olimpica” del TAV dove abbiamo potuto dare corpo a tutte le discipline del tiro con l'aria compressa.
Da quel momento con il successivo ingresso di nuovi amici animati da grande vitalità e nuove idee è nata l’esigenza di trasformare il Club in una vera e propria Associazione Sportiva Dilettantistica, quindi il giorno 02 dicembre 2012 è stata fondata l’"ASD Lupi Airguns Roma".
Nei successivi tre anni l'Associazione è cresciuta, ha organizzato vari eventi sia di tiro di precisione dal banco "Bench Rest" sia di "Field target" e si è fatta conoscere a livello nazionale.
Nonostante i successi e la continua crescita, divergenze sempre più marcate sorte nella gestione dell’ASD Lupi Airguns hanno provocato una ulteriore scissione da cui è nata in data 18 gennaio 2016 l’attuale “Associazione Sportiva Dilettantistica BRAC Italia Roma” con sede operativa presso il TAV Nomentano (via Giggi Spaducci, snc).
La nostra storia più recente è nota.
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bobarco
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Re: Come ho iniziato...

Messaggio da bobarco »

Ora tocca a me dire come mi sono avvicinato all'aria compressa. Come molti di voi sapranno vengo dal tiro con l'arco, sport che ho praticato dall'85 sino al 2005 con alterna costanza ma sempre con grande passione, purtroppo alcuni problemi ossei (rotture varie) mi hanno allontanato dall'agonismo e pian piano mi sono adattato a semplice frequentatore del campo e delle cene... sino a quando non mi è tornata voglia di misurarmi in qualche altro genere di tiro. Inizialmente avevo pensato alle bocce ma i problemi alle articolazioni me le sconsigliarono, mi ero avvicinato al minigolf e mi piaceva molto... anzi mi piace tutt'ora ma in zona non vi sono percorsi ufficiali, il più vicino è a Grosseto, non fanno testo i vari minigolf sparsi un pò dappertutto con percorsi tra i più fantasiosi invero molto divertenti ma non ufficiali. A Natale del 2011 mi ricordai di un articolo letto su di una rivista di un collega, era la prova di una pistola russa dalla forma strana ma affascinante ad aria compressa ... aveva la leva di carica tipo quella dei fucili visti nei films western ... mi incuriosì e mi misi su internet alla cerca e finii a febbraio da Consoli portandomi a casa una Zoraki HP1. I primi tiri li feci al campo dell'arco ma ben presto mi misi alla cerca di associazioni adeguate ...e trovai su internet tramite il sito Airgunsitaly l'indirizzo di una associazione romana: Lupi Airguns. Mi parve perfetto dato che arrivavo dagli arcieri LupaCapitolina. Chiamai il referente (Anthony) e mi recai a vedere il posto ed a capire se era il caso ... lo era! Salii al poligono di Isola Farnese in moto con il mio fedele Lampo sul serbatoio e se la salita fu abbastanza agevole nella discesa mi si presentò qualche problemino tanto che non salii più in moto con Lampo. Nel frattempo,o subito dopo non ricordo bene, sempre consultando il forum di Airgunsitaly mi convinsi per una carabina e decisi che la più indicata per iniziare era una HW 30 o 50. Forte della mia decisione andai da Frinchillucci ed uscii con una FAS 611! 023 ... da li sono partito e spero di continuare il cammino insieme ad amici vecchi e nuovi.
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bobarco
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Re: Come ho iniziato...

Messaggio da bobarco »

...e come finirò?
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