E il vento ? come facciamo a sapere che combina sulle nostre linee di tiro ?

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E il vento ? come facciamo a sapere che combina sulle nostre linee di tiro ?

Messaggio da admin »

Tra i tanti elementi negativi che possono intervenire a minare l’esecuzione di colpo corretto Il più deleterio è senz'altro rappresentato dal vento. E’ facile trovare campi di gara con la presenza di vento (non ditelo a noi BRAC-ers !!) e questo rappresenta una componente molto difficile da controllare. Nell'esercizio della disciplina BRAC, se si è in presenza di una brezza anche di leggera intensità, non c'è tiro che, per andare a centro, non debba necessitare di opportuna compensazione.


vento.png

Il meccanismo effettivo di deriva determinato sul pallino dall'azione del vento è molto interessante, erroneamente si ritiene sia soltanto il risultato di vento che soffia sul lato del pallino. In realtà la traiettoria del pallino è, già di per se, molto più complessa in quanto costituita dalla risultante di più vettori di forza. Il primo costituito dall'energia cinetica di spinta che lo sollecita, il secondo dalla sua rotazione sul proprio asse, impressa dalla canna per aumentarne la stabilità, il terzo determinato dal peso del pallino e dall'influenza su quest'ultimo, esercitata dalla forza di gravità.
Alla risultante di questi tre vettori va quindi aggiunto l'ulteriore vettore costituito dalla spinta (e direzione di provenienza) del vento.
Si dovrebbe consultare un buon testo di balistica per valutare nel dettaglio tutti gli effetti che concorrono a determinare la traiettoria di un "proiettile" e le eventuali variabili introdotte su quest'ultima da agenti esterni quali ad esempio il vento.
Esistono test specifici al riguardo, condotti addirittura in gallerie del vento, con lo scopo di simulare con precisione le esatte condizioni di tiro. Considerato, tuttavia, che tutte queste sperimentazioni si riferiscono alle armi "a fuoco" ed ai loro proiettili, questi ultimi sottoposti a dinamiche ben differenti da quelli "spinti dall'A.C., infilarci in questo complesso "ginepraio" di calcoli (molto spesso esclusivamente teorici) non credo possa tornarci di grande utilità.
Valutiamo quindi, gli effetti del vento esclusivamente in termini pratici, tornando a sfruttare tutto l'ausilio che possiamo trarre dai "segnavento", unici strumenti che abbiamo a disposizione per monitorare il suo comportamento.
Nessuno è in grado di correggere perfettamente i suoi effetti negativi, anche perché sul campo di gara non sono permessi strumenti atti a segnalarne con precisione sia l'entità che la direzione. Come precedentemente accennato, è permesso esclusivamente impiego di segnavento, improbabili dispositivi originati da uno strano connubio tra una banderuola, una girandola, ed un pennacchio, appeso al tutto il resto (wind flags).

wind flags.png

La banderuola, cedendo al vento si orienta contro la sua direzione di provenienza, mentre la girandola, tramite la sua rotazione più o meno veloce, ed il pennacchio appeso, sollevandosi più o meno, ci informano della sua intensità. Pertanto, affermare che tale dispositivo ci indichi con precisione che "vento tira", è un vero eufemismo. Il modo con con cui i segnavento interagiscono alle correnti d'aria, da soltanto un'indicazione empirica di cosa sta succedendo, quindi ci si deve accontentare di tale fonte di informazioni cercando di sfruttarla al massimo. E' essenziale, se si vuole praticare il BRAC, utilizzare sempre i segnavento durante i nostri allenamenti per imparare a conoscerli, memorizzandone pazientemente il comportamento. E' l' unico metodo per aumentare le probabilità di cogliere il tanto agognato centro delle nostre visuali.

Inoltre,va aggiunto che il vento non spira mai in modo costante, cambia sia di direzione che di intensità quasi continuamente. Stimarne pertanto le varianze di questa sua continua evoluzione, se non proprio impossibile, comunque, si presenta come un un esercizio veramente molto complesso. Questo è il motivo principale per il quale è di vitale importanza, se si vogliono ottenere buoni risultati, tenere continuamente sotto controllo i segnavento per apprendere, quanto più possibile ad interpretare al meglio le loro reazioni lungo la linea di tiro.
Ad esempio, in condizioni di continua variabilità di vento, sarà bene che il tiratore prenda nota di una o due particolari risposte, nel tempo, dei segnavento che tiene d'occhio ed effettui il tiro nei momenti in cui gli stessi le ripropongono.
In condizioni ambientali ottimali, tutti sono bravi tiratori, quelli bravi davvero, però, si distinguono quando le condizioni ambientali sono avverse e, avendo ben imparato ad interpretare i messaggi trasmessi dai segnavento, sanno agire di conseguenza praticando le opportune compensazioni di tiro.

visuali vento.png


Di norma, un tiratore dispone tre segnavento sulla propria linea di tiro. L’esperienza pratica ci dimostra che, con velocità al vivo di volata attorno ai 140-150 mt./sec. bisogna porre maggior attenzione al segnavento più prossimo al bersaglio. La ridotta energia cinetica, determinata sul pallino dall'attrito dell'aria e dalla forza di gravità, rende la traiettoria di tiro, che in prossimità del bersaglio si presenta già in forma di parabola discendente rispetto all'asse di tiro, molto più "vulnerabile" agli effetti di correnti d'aria trasversali importanti. Se invece la velocità è tra i 210- 230 mt./sec., sarà il segnavento più prossimo al tiratore che darà indicazioni più attendibili. Maggiore è la velocità iniziale del pallino maggiori, infatti, sono le possibili instabilità che si presentano all'inizio della sua traiettoria e, in tale situazione, il vento non aiuta di certo..
Fenomeni questi che, seppure dimostrabili matematicamente attraverso complessi calcoli, si mostrano evidenti nell'esperienza pratica.

In entrambi i due casi sopra riportati, non è che i messaggi ricevuti dalle altre due "Wind Flags" possano ritenersi trascurabili, tutt'altro!!... Anzi, se riuscissimo a dare un'occhiata anche agli altri segnavento presenti sulle linee limitrofe, potremo tentare di prevedere cosa succederà sulla quella nostra. Argo, il mitico gigante custode della giovenca di Zeus, con i suoi cento occhi, sarebbe stato sicuramente un ottimo tiratore di BRAC.
Comunque, se sulla nostra linea sono presenti correnti d'aria variabili di intensità e di direzione, il che accade quasi sempre, la "saggezza" suggerisce di attendere che diminuiscano la loro spinta, cogliendo l'attimo in cui la girante della nostra wind flag più lontana rallenta quasi a fermarsi, ed effettuare in quel momento il nostro tiro.
Occhio, comunque, se si aspetta che la girante si fermi del tutto!
l'informazione che ci fornisce in questo caso specifico, infatti, può avere due significati...
La corrente d'aria è cessata completamente (in questo caso tutto è ok),
oppure il vento sta saltando di direzione (in questo caso niente è ok).
La girante infatti ha una propria, anche se minima, energia inerziale che, al calare del vento, diminuisce proporzionalmente. La girante, pertanto, si ferma del tutto poco dopo che il vento ha cessato di far sentire il suo effetto. Ma un'improvviso salto di quadrante del vento stesso può rallentare e fermare la girante fungendo da freno all'energia cinetica immagazzinata precedentemente dalla girante.
Cosa significa? Che se attendessimo per tirare che la girante sia completamente ferma, rischieremmo di tirare in un momento in cui nell'area del bersaglio è già presente una bella corrente d'aria di direzione opposta (o, comunque contrastante) rispetto a quella precedente.
Di norma, si dovrebbe tirare quando le giranti più prossime al tiratore ruotano molto moderatamente mentre quella prossima al bersaglio sta visibilmente rallentando ma non si è ancora fermata del tutto.
A questo punto, avrete certamente compreso tutti che il nemico principale di tutti i tiratori di BRAC non è rappresentato dal bersaglio.

Ed avrete anche chiaramente capito chi è.....

Non è certamente raro per i tiratori di Bench Rest investire un paio di migliaia di euro e più per acquistare una carabina super performante, customizzarla di tutto punto, dotarla di un’ottica da astronomia, poggiarla su un rest supermicrometrico e passare intere giornate, nelle armerie o in rete, ad acquistare pallini che poi controllerà minuziosamente per ore per scegliere i migliori.
Bene, quando poi si troverà seduto ad un tavolo di tiro, dotato di tutto il suo armamentario, si renderà conto che l’assenza tra le sue attrezzature di un semplice oggetto molto meno costoso, meno tecnologico ma essenziale per il gioco che si appresta a fare, fa la differenza tra il centrare il bersaglio e incappare in inevitabili ...“padelle”.
Stiamo ovviamente parlando delle wind Flags.
Non ce ne vogliano i tiratori più “navigati” che leggono, questo semplice e breve inciso è dedicato a chi è ancora agli inizi e, arrivato al nostro campo di tiro in occasione di una competizione, si chieda se effettivamente si trovi in presenza di un poligono o sia incappato in un “Capodanno cinese”

(i festoni ci sono, mancherebbe, in effetti, soltanto qualche ....drago !!.)


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La tecnica fa in modo che le mani siano pronte, che il respiro sia calmo e che gli occhi sappiano mirare il bersaglio con precisione; l'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.

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