Calibro 4,5 o 5,5? Questo è il dilemma...

Armi - Rest - Ottiche - Dispositivi di supporto
Rispondi
Avatar utente
Jeeper52
Site Admin
Messaggi: 1503
Iscritto il: dom ott 04, 2020 10:26 am

Calibro 4,5 o 5,5? Questo è il dilemma...

Messaggio da Jeeper52 »

Apro questo thread per dare modo a tutti quelli che hanno espresso pareri e consigli sulla chat di Whatsapp di dare sfogo alle proprie idee e considerazioni sulla questione in oggetto.
Riporto quanto da me testé scritto sulla suddetta chat.
Come accennato domenica scorsa, a mio parere, il cal.5,5 non offre le stesse prestazioni del cal.4,5 nel tiro di precisione con carabine ad aria compressa. Il maggior peso del pallino non garantisce la precisione, a meno di aumentare la potenza oltre quella prevista nelle nostre gare (7,5 j per le depotenziate e 16 J nelle full power)..
Altra considerazione da tener ben presente è che nel cal. 5,5 non c'è la stessa abbondanza di scelta di piombini.
Ultima considerazione, se nel tiro di precisione nelle nostre gare, tirano praticamente tutti con il cal 4,5 ci sarà un motivo...!?!
Ulteriore considerazione... maggior peso del pallino, maggior potenza , maggiore "rinculo" dell'arma...
che ne dite, vi pare poco...?
A voi la palla! 039
Ciao, Pino...
BRAC_ER per passione, Roulottaro per vocazione!!!
Immagine Immagine
Le amicizie non si scelgono a caso, ma secondo le passioni che ci dominano!
Avatar utente
admin
Site Admin
Messaggi: 470
Iscritto il: sab ott 03, 2020 5:17 pm

Re: Calibro 4,5 o 5,5? Questo è il dilemma...

Messaggio da admin »

Introduzione:
Una delle domande più comuni che ci poniamo sulle carabine ad aria compressa è quale sia il calibro migliore da usare. Meglio il .177 o il 0.22?. Ogni volta che questa domanda viene posta, crea molta disinformazione. Intendiamoci, in merito ad un problema abbastanza complesso come la domanda che si si pone, ci sono anche molte spiegazioni accettabili che vengono onestamente fornite nel tentativo di aiutare i meno esperti a fare la scelta migliore.
Proviamo, pertanto, a cercare assieme una risposta esaminando i vantaggi e gli svantaggi che presentano questi due calibri che sono, tra l’altro, i più diffusi (esiste lo 0.20 e lo 0.25).

Potenza:
A differenza delle armi da fuoco, i pellet di una carabina ad aria compressa non dispongono di un’energia propria come invece hanno le munizioni. Unica loro fonte di energia deriva dalla meccanica, più o meno complessa, della carabina che viene utilizzata per tirarli contro un bersaglio. Quindi, se si prendono due carabine ad aria compressa dello stesso modello e della stessa potenza che differiscono solo per il loro calibro, l'energia che riescono ad imprimere al pellert è praticamente identica. Presentano uno scarto, al vivo di volata di qualche mt/sec.
Per dimostrare che la differenza di prestazione a parità di caratteristiche tra i due calibri è minima, diamo un’occhiata alle misurazioni effettuate con un chrono su una carabina AC usata per la caccia, l'RWS 34.
rws 34.png

C'è una sola eccezione rispetto ai valori sopra riportati e riguarda l’impiego di carabine di tipo Springer (Molla -Pistone) e PCA (pre compressed air) le quali, dando il meglio con pellet più pesanti, potrebbero dimostrarsi più performanti se utilizzate con canne di calibro 0.22. Tuttavia questa regola, diciamo piuttosto empirica, è valida soltanto per loro. Quindi l'idea generica che carabine AC calibro 0.22 siano intrinsecamente più potenti è generalmente falsa.

Impiego delle carabine per la caccia
(sappiamo tutti che la caccia con carabine ad aria compressa è vietata dalla legge ma i contenuti di seguito riportati sono utili ai fini di determinare parte delle differenze che sussistono tra i due calibri in discussione)

Maggior velocità maggiore possibilità di abbattere una preda.
La velocità di un pellet non abbatte una preda. E’ l'energia ci cui dispone al momento dell’impatto che lo fa. La velocità è parte dell'energia cinetica, quindi contribuisce anch’essa alla quantità di energia d'impatto, tuttavia è solo una parte dell'equazione. Di conseguenza è possibile avere un pellet leggero ad alta velocità e un pellet pesante a bassa velocità con la stessa, o quasi la stessa, energia d'impatto che, su una preda, determineranno lo stesso effetto. Ancora una volta diamo un'occhiata ad alcuni numeri.
tabella 2.png

Quindi, osservando le cifre energetiche in questa tabella, è evidente che la velocità di per sé non rende una carabina ad aria compressa più mortale.

Se poi volessimo estendere il discorso analizzando gli effetti della velocità su un pellet, ipotizzando di imprimergli un'alta velocità, ci troviamo di fronte ad un altro effetto negativo che interviene sulla sua precisione, se quest'ultimo si avvicina o addirittura supera quella del suono (334 mt/sec.). In queste "regioni transsoniche", l'elevata resistenza dell’aria che contrasta il pellet, causa delle reazioni aerodinamiche poco prevedibili. Negli anni ’40, un pazzo di nome Chuck Yeager, a bordo di una specie di siluro, l’X-1, fissato sotto un bombardiere USA B29, una volta arrivato a 25.000 piedi venne sganciato, avviò il suo motore e superò, per la prima volta nella storia, il muro del suono. La sua più grande preoccupazione in quel momento, la trasmise per radio a chi assisteva all’esperimento. Avvicinatosi al limite transsonico il suo velivolo fu scosso violentemente da impreviste oscillazioni. Quelle avvertite da Chuck, sono le stesse oscillazioni che si verificano sui nostri pellet se sospinti a tali velocità. Questo manda la loro precisione, ovviamente, a farsi benedire.
Ergo se ne deduce che, mantenere molto più bassa, rispetto ai 334 mt/sec., la velocità di un pellet ne migliora la stabilità e di conseguenza la precisione.

Ma torniamo al confronto tra i due calibri, per la caccia, non fa molta differenza se si impiega un calibro .177 oppure uno 0.22 ., i livelli di energia delle carabine disponibili sul mercato spaziano da un minimo di 5 Joule al vivo di volata fino ai 60 Joule.

Se dovessimo scegliere il meglio per cacciare con l’AC piccole prede, opteremo per una carabina springer oppure PCA da 13/16 Joule. A queste potenze, l’energia di impatto del pallino che ci è necessaria non fa differenza se viene impressa da una carabina calibro .117 oppure 0.22.

Se invece le prede designate fossero più grandi, i pellet calibro 0.22 sono una scelta migliore. Questo non deriva necessariamente da alcun vantaggio intrinseco, semplicemente perché il pellet da 0.22 è molto più pesante, pertanto, all'atto dell'impatto sulla preda, presenterà un coefficente di penetrazione maggiore.. In questo caso, ovviamente, le potenze in gioco aumentano ma mai troppo, ricordiamo il nostro amico Chuck. E’ bene mantenersi entro i 20/25 joule evitando così di avvicinarci o addirittura superare il limite dei 340 mt/sec.
Pertanto, media potenza e soprattutto carabine di tipo springer o PCA in quanto più efficaci se impiegate con pallini pesanti.

Nella caccia quindi, scegliere un calibro è necessariamente, una questione di compromessi, maggiormente determinati dalla tipologia della preda che si intende insidiare.

La precisione
Le carabine AC calibro .177 sino ai 16 Joule di potenza, sparano un pellet più leggero e di diametro inferiore ad una velocità superiore.
Entro distanze fino a 50 metri, questo produce una traiettoria più tesa, il pallino più leggero, a parità di velocità, risente, infatti, molto meno della forza di gravità, semplificando notevolmente la compensazione del tiro che deve effettuare il sistema carabina/ottica.
Una traiettoria tesa facilita molto nel tiro cosiddetto di precisione.
Inoltre, il calibro .177 offre altri due vantaggi. Il primo è che, dal momento che è il calibro più comune per l’A.C., presenta una selezione estremamente ampia di pellet. Questo aumenta le probabilità di trovarne uno che la nostra carabina “digerisce meglio (ne abbiamo molte testimonianze dalle nostre esperienze personali sul campo) e che spara, quindi, con maggior precisione. Il secondo è rappresentato dal costo notevolmente inferiore rispetto ai pellet calibro 0.22.
Unico neo il coefficiente di penetrazione più basso che nel nostro caso è del tutto trascurabile, in quanto il pellet deve limitarsi a forare un foglio di cartone..

A parità di potenza, le carabine calibro 0.22 sparano un pellet più pesante e di diametro maggiore ad una velocità inferiore. La loro traiettoria, sempre sulla distanza dei 50 metri, è quindi più pronunciata e la compensazione del tiro più complessa. Unico metodo per migliorare la traiettoria per un calibro 0.22 è quello di salire in potenza.

Il tiro di precisione (BRAC)
(argomento che maggiormente ci interessa)
Per i motivi sopra riportati, pertanto, volendo praticare la disciplina Bench Rest, le carabine calibro .177 sono di gran lunga le più indicate e, di fatto, quelle quasi unicamente impiegate. Per le due distanze canoniche di gara (25 e 50 mt.), coniugano al meglio la combinazione di traiettoria e velocità.
Qualcuno si domanda se un calibro .177 possa essere maggiormente soggetto agli effetti del vento rispetto ad un calibro 0.22.
Ve sottolineato che, a parità di potenza erogata, il pellet .177, è più veloce di almeno 45mt/sec. rispetto ad un pellet 0.22. Impiega, pertanto, meno tempo nel suo percorso, dal vivo di volata al bersaglio, restando così meno esposto a deviazioni impresse dal vento rispetto a quello di calibro maggiore.

Quale è meglio?
Arrivati a questo punto ci si aspetta una risposta semplice alla domanda in titolo.
Come abbiamo avuto modo di leggere in precedenza, entrambi i calibri possono ritenersi validi per il loro impiego nel tiro con l’A.C.. Ognuno, tuttavia, svolge un suo preciso ruolo.
Visto che non si può cacciare, vogliamo tirare a distanza su bersagli vari con carabine da 20 joule in su? Sicuramente un calibro 0.22 potrà darci maggiori soddisfazioni.
Vogliamo tirare a 25 o 50 metri senza superare i 16 joule e, soprattutto, colpire rispettivamente due centri di diametro 2 mm e 8,5 mm.? Allora ragazzi dotiamoci di carabine di calibro .177. Le uniche in grado, su tali distanze di garantirci non solo dei bei dieci ma anche una svariata serie di “mouches”.

Ovviamente non basta il calibro dell’arma per questo, occorre anche il ...manico !!
La tecnica fa in modo che le mani siano pronte, che il respiro sia calmo e che gli occhi sappiano mirare il bersaglio con precisione; l'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.

Immagine
Avatar utente
Jeeper52
Site Admin
Messaggi: 1503
Iscritto il: dom ott 04, 2020 10:26 am

Re: Calibro 4,5 o 5,5? Questo è il dilemma...

Messaggio da Jeeper52 »

Grazie Marco, come sempre le tue argomentazioni sono assolutamente esaustive... 108
Maaaaa 048 riassumendo, non sempre la potenza è sinonimo di precisione! 104
Ciao, Pino...
BRAC_ER per passione, Roulottaro per vocazione!!!
Immagine Immagine
Le amicizie non si scelgono a caso, ma secondo le passioni che ci dominano!
Avatar utente
admin
Site Admin
Messaggi: 470
Iscritto il: sab ott 03, 2020 5:17 pm

Re: Calibro 4,5 o 5,5? Questo è il dilemma...

Messaggio da admin »

Jeeper52 ha scritto: dom nov 08, 2020 11:41 pm Grazie Marco, come sempre le tue argomentazioni sono assolutamente esaustive... 108
Maaaaa 048 riassumendo, non sempre la potenza è sinonimo di precisione! 104
Imho, addirittura mi spingerei oltre, asserendo che, nelle due nostre peculiari discipline di tiro, il BRAC ed il Field Target, la potenza non è mai indice di buona precisione !!! 150 021
La tecnica fa in modo che le mani siano pronte, che il respiro sia calmo e che gli occhi sappiano mirare il bersaglio con precisione; l'istinto fa sì che il momento del tiro sia perfetto.

Immagine
Rispondi

Torna a “Le attrezzature impiegate”